Rimini | Ricapitalizzazione Aeradria, Rinaldis furiosa
Patrizia Rinaldis, presidente dell’Associazione italiana albergatori di Rimini, non ha digerito i commenti sui giornali questa mattina in edicola rispetto all’assenza degli albergatori, soli o confederati, tra gli investitori nell’ultima operazione di ricapitalizzazione di Aeradria, società di gestione dell’aeroporto di Rimini, quella scaduta due giorni fa. “Quando il territorio ha problemi, la colpa è degli albergatori. Quando arrivano soldi dai turisti ci si dimentica degli investimenti fatti per farli arrivare. Memoria corta o gioca solo brutti scherzi?”, attacca Rinaldis. “In un momento economicamente così difficile dove cerchiamo tutti di tenere alto il morale, cosa non facile, fare la classifica de primi della classe nella questione Aeradria e vedere la parata dei bravi risulta abbastanza indigesto considerando la realtà dei fatti”.
Rinaldis ricorda, a chi ha memoria corta, che “l’Associazione albergatori Rimini ha investito nell’aeroporto fin dall’inizio quasi 400 mila euro e l’allora presidente della Provincia Nando Fabbri, si impegnò a rimborsare in futuro le azioni al valore nominale. Ora, la nostra quota in seguito agli aumenti di capitale e non potendo più ricapitalizzare, ha un valore quasi azzerato”. Insomma, oltre al danno, oltre alla beffa, c’è anche chi gli albergatori li fa ‘mazziati’.
“Contestualmente – continua Rinaldis –abbiamo creato una società privata (Riviera di Rimini promotions), insieme alle Aia di Bellaria, Cattolica e Misano, Promozione Alberghiera, Tursimhotel di Bellaria, Intur Fipe, Promhotels e Italcamel per dirottare le rotte delle compagnie aeree sul nostro aeroporto, dando loro garanzia di acquisto anticipato di biglietti totalmente a carico e rischio della società Riviera di Rimini Promotions. Siamo passati così da 200 mila ad un milione di passeggeri contribuendo all’ottenimento della certificazione e successivamente alla concessione trentennale dell’aeroporto”.
Non è solo Aeradria in difficoltà. “Oggi tale società e alcuni soggetti privati del mondo alberghiero hanno importanti sofferenze con gli Istituti di Credito a causa del fallimento della Società Wind Jet , all’acquisto dei biglietti invenduti e al mancato sostegno “non solo morale” a suo tempo promesso da parte di alcune Amministrazioni Pubbliche . A nostro carico abbiamo ancora importanti fidejussini bancarie garantite con le nostre sedi e in alcuni casi anche personali”.
Quindi, fa notare Rinaldis “senza il nostro apporto , forse, non ci sarebbe stato lo sviluppo dell’aeroporto ma in questo salvataggio siamo fra i pochi a restare con il cerino in mano. Non vogliamo un grazie ma neanche essere considerati col ‘braccino corto’. Chi ha avuto il maggior ritorno sull’investimento non è stato certo il settore turistico ricettivo. Detto questo, il nostro obiettivo è comunque far uscire l’aeroporto da questa grave crisi finanziaria e ci auguriamo che in futuro si possano generare i volumi di passeggeri senza che siano solo gli albergatori ad anticipare l’acquisto di biglietti e quindi acquisire quelle preziose presenze che creano quell’indotto stimato in oltre 900 milioni di euro di cui oltre il 70% resta al territorio”, conclude il presidente non escludendo per il futuro una ulteriore collaborazione economica in Aeradria.